Voglio alleggerire l'argomento "cimitero" discostandomi un pò dalla solita idea di questo luogo, un posto lugubre, triste e angosciante. Ci sono dei cimiteri, in Europa e anche in Italia che sono dei veri e propri capolavori artistici, c'è un'architettura meravigliosa che si rifà all'arte gotica, ci sono statue suggestive e bellissime...insomma, è sempre un luogo nel quale entrare in punta di piedi, con il rispetto che le persone che vi riposano meritano, però ecco è anche un luogo di pace e non per forza spaventoso^^
Innanzi tutto, conosciamo un pò meglio un cimitero bellissimo che abbiamo in Italia nella superba città di Genova^^
Il cimitero monumentale di Staglieno
Il cimitero monumentale di Staglieno (in ligure Çimiteio de Stagén) è il maggiore luogo di sepoltura di Genova ed è uno dei cimiteri monumentali più importanti d'Europa.
È situato nella Val Bisagno, nel territorio del "Municipio IV – Genova Media Val Bisagno", comprendente il quartiere di Staglieno.
Vi sono sepolti figli illustri del capoluogo ligure e altri personaggi famosi tra i quali uno dei padri della Patria italiana, Giuseppe Mazzini, il presidente del Consiglio e partigiano Ferruccio Parri, il compositore della musica dell'Inno d'Italia Michele Novaro, numerosi garibaldini tra i quali Antonio Burlando ed altri che fecero parte della spedizione dei Mille (un campo è a loro dedicato), l'attore Gilberto Govi, il cantautore Fabrizio De André, il pittore Federico Sirigu, la scrittrice Fernanda Pivano, il poeta Edoardo Sanguineti, Constance Lloyd (moglie di Oscar Wilde), Nino Bixio e Stefano Canzio.
Per la vastità dei suoi imponenti monumenti funebri è considerato un vero e proprio museo a cielo aperto. Le numerose statue funerarie e cappelle – opere prevalentemente di scultori genovesi – sia pure costruite in stili differenti, restituiscono all'insieme del complesso un importante valore sotto l'aspetto dell'architettura e scultura funebre.
La progettazione del cimitero genovese risale al 1835 ancora sulla scia del clima creato dall'editto del governo napoleonico firmato a Saint-Cloud ed entrato in vigore il 2 giugno 1804, con il quale si vietavano le sepolture nelle chiese e nei centri abitati.
Il progetto originario dell'architetto Carlo Barabino venne approvato dal Comune di Genova. Barabino tuttavia morì nello stesso anno a causa dell'epidemia di colera che aveva colpito la città e il progetto passò al suo collaboratore e allievo Giovanni Battista Resasco (il piazzale dell'ingresso secondario del camposanto porta il suo nome).
L'area di Staglieno su cui sorgeva la villa Vaccarezza parve la più indicata per la costruzione di un cimitero poiché poco abitata e, allo stesso tempo, vicina al centro della città. I lavori iniziarono nel 1844 e la struttura venne aperta al pubblico il 2 gennaio 1851 (nel primo giorno furono sepolte quattro persone).
Dopo vari ampliamenti portati avanti nel tempo, oggi comprende un'area di circa 330.000 metri quadrati ed include anche un cimitero inglese (dove si trova la tomba della moglie di Oscar Wilde, Mary Constance Lloyd), uno protestante ed uno ebraico.
Al centro del luogo di sepoltura - dove un tempo vi era semplicemente un grande prato - si erge ora la statua della Fede, alta nove metri, opera dello scultore Santo Varni. Prospiciente la statua della Fede, al culmine di un'imponente scalinata, si staglia il Pantheon (copia del Pantheon di Roma) con il suo bellissimo pronao di colonne in stile dorico, fiancheggiato da due statue marmoree rappresentanti i profeti biblici Giobbe e Geremia.
Lungo la collina che lo sovrasta si possono incontrare, lungo il cammino, cappelle monumentali in stile gotico, bizantino, neo-egizio, Liberty, mesopotamico e neoclassico.
Il camposanto di Staglieno, evidentemente, non può non essere motivo di orgoglio cittadino. È stato ed è - per la sua bellezza - meta di artisti e letterati giunti da ogni dove: Ernest Hemingway lo definì una delle meraviglie del mondo.
Ma una puntuale descrizione della struttura e dell'imponenza del complesso architettonico è resa anche negli scritti di Mark Twain riportati nel ibro The Innocents Abroad ("Innocenti all'estero", del 1867):
«
È un ampio corridoio di marmo fiancheggiato da colonne che si stende intorno ad un grande quadrato di terreno libero; il suo spazioso pavimento è di marmo e su ogni lastra c'è un'iscrizione, giacché ogni lastra ricopre una salma.
Da una parte e dall'altra, avanzando nel mezzo del passaggio, vi sono monumenti, tombe, figure scolpite squisitamente lavorate, tutte grazia e bellezza. Sono nuove, nivee; ogni lineamento è perfetto, ogni tratto esente da mutilazioni, imperfezioni o difetti; perciò, per noi, queste lunghissime file di incantevoli forme sono cento volte più belle della statuaria danneggiata e sudicia salvata dal naufragio dell'arte antica ed esposta nelle gallerie di Parigi per l'adorazione del mondo. »
Il principale cimitero genovese ha subito nel tempo una decadenza dovuta anche alla sua estensione, pur mantenendo inalterato il suo fascino. Certo, le tombe e le sculture che agli occhi di Twain apparivano nuove e nivee, oggi sono rese grigie dalla polvere, dallo smog e dall'incedere degli arbusti. Sebbene lasciate in abbandono, restano ugualmente piene di grazia e perfette nella struttura, rimanendo uno dei migliori esempi dell'arte funeraria con cui la borghesia genovese dell'Ottocento ostentava la propria opulenza.
Ecco qualche scorcio del cimitero di Staglieno *.*
Oltre al nostro bellissimo cimitero di Genova, in giro per il web ci sono immagini di altri luoghi superbi e davvero suggestivi...ecco qualche immagine...