La vita dei bambini

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Tristania666
view post Posted on 26/5/2010, 18:41     +1   -1




Facciamo ora una panoramica sulla vita dei bambini in epoca vittoriana, sui loro giochi e sulla loro educazione.Ma questa è una panoramica ampia, che parla anche dei bimbi più poveri...ho preso varie notizie qui e là sul web...buona lettura...^^

All’inizio del regno della regina Vittoria solo
pochi bambini andavano a scuola. I bambini poveri lavoravano perché dovevano contribuire al
mantenimento della famiglia.In alcune città questi bambini trovavano assistenza, riparo e cibo in “case
di lavoro”, una specie di ricovero dove lavoravano
in cambio di un aiuto.Nel 1870 la regina Vittoria
fece una legge chiamata “Education Act” che
obbligava tutti i bambini ad andare a scuola.

Le classi erano separate: esistevano classi femminili e maschili. C’erano regole di comportamento molto severe: i bambini venivano puniti, anche per una sola macchia d’inchiostro, con una canna di bambù o un righello.
In ogni classe c’era un “school bog book”, un registro dove venivano annotati gli avvenimenti quotidiani non solo scolastici.
Il contenuto delle lezioni era principalmente morale e religioso: lo scopo era di ottenere un buon comportamento in ogni situazione più che raggiungere una vera istruzione. I maschi dovevano imparare materie tecniche mentre le femmine imparavano a cucire, a lavorare e a fare i bravi domestici.

I bambini molto ricchi avevano in casa una governante, una specie di maestra personale che li seguiva negli studi.
L’arredamento delle aule scolastiche era composto da: panche di legno per sedersi, cattedra, un mappamondo, un abaco, e un ritratto della regina Vittoria alla parete.
Solo l’insegnante aveva i libri, i bambini dovevano ripetere molte volte la lezione e scrivere su lavagnette perché non c’erano quaderni.

Durante l’Età Vittoriana le condizioni lavorative dei bambini poveri erano molto dure.
La vita era pericolosa e mal pagata: ci sono testimonianze scritte che ci raccontano le esperienze di David, 11 anni, che lavorava in miniera e di Sara, 12 anni, che lavorava in campagna.
All’inizio del regno della regina Vittoria, i bambini cominciavano a lavorare a 5 anni: non c’erano leggi che li tutelavano.
I lavori erano faticosi e pericolosi, la paga era molto bassa.
Gli orfani e i “senza casa” venivano spesso venduti al datore di lavoro.
Nelle miniere alcuni bambini portavano alla superficie i carrelli pieni di carbone, altri aprivano le porte per permettere all’aria di circolare. All’interno delle miniere c’era molto buio e lavoravano alla luce di una candela.
Nelle fabbriche le bambine venivano impiegate per riparare le spolette dei telai.
Molti di loro si ammalavano o avevano gravi incidenti che lasciavano loro cicatrici per tutta la vita.


In Campagna i bambini o levavano i sassi dai campi o spaventavano gli uccelli che beccavano i raccolti: le ore di lavoro erano lunghe e il tempo era spesso freddo e umido. I bambini più piccoli e magri venivano
utilizzati come spazzacamino: questo era il lavoro più
sporco e pericoloso.

C’erano alcune persone, come il Dottor Barando, che pensavano che tutti i bambini dovessero ricevere un’educazione e, come Lord Shaftesbury che pensavano che fosse molto sbagliato far lavorare i bambini piccoli: per questo richiedevano delle leggi per fermare il lavoro minorile. Furono mandati degli Ispettori chiamati Commissari nei luoghi di lavoro per indagare e raccogliere delle prove sul lavoro minorile. I rapporti, cioè i risultati del lavoro di indagine, venivano poi discussi in Parlamento.
Vennero emanate diverse importanti leggi per rendere illegale il lavoro dei minori.
1841- MINES ACT: Nessun bambino sotto i dieci anni può lavorare in miniera
1868- AGRICOLTURA GANGS ACT: Nessun bambino sotto gli otto anni può lavorare nelle campagne
1874- FACTORY ACT: Nessun bambino sotto i dieci anni deve lavorare nelle fabbriche
1875- CLIMBING BOYS ACT : E’ assolutamente illegale usare i bambini nel lavoro di spazzacamino.
Purtroppo alcuni bambini sotto i 10 anni lavoravano ancora nelle miniere, nelle fabbriche e nelle campagne alla morte della regina Vittoria avvenuta nel 1901

Sebbene molti bambini lavorassero, alcuni avevano anche un po’ di tempo per giocare. Uno dei giochi più popolari era l’ “Hohopscotch” (oggi chiamato “campana”).
Si giocava in strada da soli o con amici: si disegnavano i quadri per terra e si usava un sasso piatto per giocare.

C'era poi, una barca di legno con tanti animaletti, uno dei pochi giochi che si poteva fare solo la domenica perchè basato su una storia della Bibbia.
Quest’ultimo gioco era solamente per i bambini ricchi.
La maggior parte dei bambini vittoriani avevano pochissimi giocattoli e spesso se li costruivano.
Bambini che vivevano nella stessa strada, o frequentavano la stessa scuola condividevano gli stessi giocattoli (corde, cerchi e biglie); giocavano anche ad “acchiappino” e facevano palloni con vecchi stracci.
I bambini vittoriani giocavano fuori, nelle strade, perché le macchine non erano state inventate.
Qualche volta arrivavano nelle città dei musicanti di strada con un carrettino con sopra un organino che suonava quando si girava una manovella.
C’erano anche delle scimmie ed era inusuale vederle perché gli zoo ed i circhi non esistevano.

I bambini ricchi vivevano in stanze speciali nelle loro case, chiamate “NURSERIES”: erano all’ultimo piano e qui i più piccoli mangiavano, giocavano e dormivano, la persona che li seguiva si chiamava “NANNY”, ed era come una bambinaia di oggi. I giochi più costosi erano i cavalli a dondolo di legno, le bambole, i trenini, e le case per le bambole.

La Regina Vittoria aveva una grande famiglia ed i nomi dei suoi figli erano: Edward, Arthur, Leopold,Victoria, Alice, Helena, Louise e Beatrice.
Quando andavano in vacanza, i bagagli dei giocattoli erano molto ingombranti.C’erano: una ferrovia, case di bambole, molti libri illustrati e alcuni scrapbook (album per raccogliere i ritagli).








Durante il fine settimana la gente andava a sentire le bande che tenevano concerti nei parchi; c’erano molte persone ad assistere a questi spettacoli.
Dopo che furono costruite le ferrovie, le famiglie andavano a trascorrere una giornata al mare (una settimana se erano ricchi) in luoghi di villeggiatura come Brighton e Blackpool. Era anche più facile andare a vedere degli eventi sportivi come le corse dei cavalli. Al mare i passatempi più comuni erano: andare sugli asini, mangiare pesce e patatine fritte, assistere agli spettacoli di burattini e nuotare. Le persone facevano il bagno ma si vergognavano a farsi vedere in costume, così i nuotatori venivano riportati alla spiaggia dentro un carrettino trainato da un cavallo.
 
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